Due elefantesse, smarrite nel silenzio del mondo che si sgretola, si stringono l’una all’altra.
I loro corpi massicci sono stanchi, ma il gesto è dolce, eterno: un abbraccio che sa di addio e di speranza, insieme.
Intorno a loro, planano diversi pappagalli dai colori vividi, incarnazioni alate di emozioni e simboli. Tentano, invano, di rassicurarle, portando con sé un messaggio dolceamaro: la bellezza della biodiversità e, al tempo stesso, la sua fragilità. Anche loro, infatti, sono minacciati, segnati da un destino comune: l’estinzione.
In alto a sinistra, si distingue il Conuro Guaruba, endemico del Brasile. Un tempo classificato come specie in pericolo, è oggi il simbolo vivente della speranza: grazie a sforzi costanti da parte di biologi e conservazionisti, la sua popolazione è riuscita a risollevarsi. La sua presenza nel quadro rappresenta la possibilità di redenzione, la forza della volontà collettiva e il fragile equilibrio tra perdita e salvezza.
In basso su una proboscide spicca il curioso Parrocchetto Cornuto della Nuova Caledonia. Le sue inconfondibili penne che si ergono sul capo come due piccole corna gli conferiscono un’aria buffa e affascinante. Questo uccello raro, sia in natura che in cattività, è noto per il suo temperamento giocoso e socievole. Qui rappresenta la gioia, un’allegria pura e spontanea che resiste anche nei contesti più incerti.
In alto sulla destro, il Pappagallo Accipitrino, noto in natura per la capacità di sollevare le piume della testa in un gesto minaccioso, simile a una corona guerriera. Tuttavia, nel dipinto, queste sono raffigurate in posizione rilassata, quasi distese, trasmettendo un profondo senso di pace.
Appeso delicatamente all’orecchio di una delle elefantesse, si posa il Pappagallo Testa Zafferano, originario del Sud America. La sua esistenza è gravemente minacciata dalla deforestazione selvaggia, e la sua difficoltà a sopravvivere in cattività lo rende simbolo di libertà: una libertà irriducibile, tanto preziosa quanto vulnerabile.
Infine, al centro superiore del dipinto, si erge l’Amazzone di Saint Vincent, tra le specie più rare del mondo dei pappagalli. Un tempo abitante delle zone più accessibili dell’isola omonima, si è adattata nel tempo a vivere a quote più elevate per sfuggire alle minacce dell’uomo. La sua resilienza le ha permesso di sopravvivere dove altri hanno ceduto, rendendola emblema indiscusso della forza.






