“Colors of Birds” è un progetto nato più di cinque anni fa, e questo dipinto ne incarna fedelmente l’idea originaria. In passato, temendo di renderlo troppo macabro e disarmonico, mi ero limitato a rappresentare semplici macchie di colore sul dorso degli animali. Tuttavia, il vero significato di queste colature risiede proprio nella loro forza distruttiva: segnano, consumano e conducono alla morte. Per questo motivo, il corpo dell’antilope presenta squarci esattamente nei punti in cui viene colpito dal colore che cola dagli uccelli del paradiso.
L’intera collezione raffigura specie di volatili in via di estinzione, posati sul dorso di mammiferi anch’essi minacciati, ma più noti. Questo accostamento mira a sensibilizzare il pubblico sulla loro scomparsa. Nei dipinti, gli uccelli sembrano dissolversi, sciogliendosi in colature che macchiano gli animali ospiti: un riferimento diretto al surriscaldamento globale e alle sue devastanti conseguenze.
L’antilope è un animale straordinario, capace di percepire il pericolo con largo anticipo. Considerata un totem di ingegnosità, agilità e vulnerabilità, simboleggia il delicato equilibrio tra forza e fragilità.
Gli uccelli del paradiso, tra i volatili più evoluti, hanno sviluppato piumaggi spettacolari e danze elaborate per attrarre le femmine, risultato di una selezione sessuale estremamente raffinata. La loro bellezza è il frutto di un’evoluzione sofisticata, che li rende tra gli esseri più avanzati, sia esteticamente che dal punto di vista comportamentale.
In volo, ho dipinto il più grande e forse il più noto tra loro: la Paradisea Reggiana, ritratta in un grido disperato e nervoso, come se invocasse aiuto. La sua coda sembra trasformarsi in fiamme, evocando un pericolo imminente.
L’antilope e gli uccelli del paradiso, pur dotati di istinto, intelligenza ed evoluzione, restano inerti di fronte alla minaccia. Sono la metafora dell’uomo dinanzi alla crisi climatica: consapevole, ma incapace o forse persino indifferente a reagire.